L'Infezione da Paramyxovirus nei Cani: Una Rara Trasmissione Virale

L'Infezione da Paramyxovirus nei Cani: Una Rara Trasmissione Virale

Gli animali domestici sono parte integrante delle nostre famiglie e della nostra quotidianità. A volte, la loro vicinanza a noi può esporli a malattie che comunemente consideriamo esclusivamente umane. Tra queste rientra l'infezione da Paramyxovirus, meglio nota come parotite, un'infiammazione delle ghiandole salivari che può manifestarsi anche nei cani.

Sintomi e tipi

I sintomi principali che possono insorgere in un cane affetto da parotite includono:

  • Febbre: Aumento della temperatura corporea come risposta infiammatoria all'infezione.
  • Mancanza di appetito: Il disagio e il dolore possono ridurre la volontà dell'animale di alimentarsi.
  • Gonfiore sotto le orecchie: Il segno più evidente è rappresentato dall'ingrossamento delle ghiandole salivari parotidi, situato proprio al di sotto di ogni orecchio.

Cause

La parotite nei cani è causata dallo stesso virus che può infettare gli umani. Anche se è estremamente raro, il contagio può avvenire quando un cane entra in contatto con una persona affetta da questa infezione virale.

Diagnosi

Per diagnosticare correttamente una parotite, è fondamentale che il proprietario fornisca al veterinario una storia clinica dettagliata dell'animale, incluso qualsiasi contatto recente con persone infette. Il veterinario eseguirà un esame fisico, palpando le ghiandole per determinare l'estensione e la localizzazione del gonfiore.

Esami di laboratorio come l'emocromo completo e il profilo biochimico aiuteranno a escludere altre patologie che potrebbero causare sintomi simili. L'analisi del sangue per la ricerca di anticorpi specifici confermerà o meno l'esposizione al virus della parotite.

Inoltre, è possibile che il veterinario decida di effettuare un prelievo di liquido ghiandolare mediante aspirazione con ago sottile per un'analisi più approfondita.

Trattamento

La maggior parte dei cani affetti da parotite non richiede un trattamento specifico per il virus. Tuttavia, l'assistenza supportiva è fondamentale, soprattutto se l'animale presenta segni di disidratazione a causa di vomito, diarrea o inappetenza. In questi casi, la somministrazione di liquidi per via sottocutanea o endovenosa può essere necessaria.

La febbre elevata potrebbe richiedere l'utilizzo di antipiretici, ma generalmente le febbri lievi sono lasciate al loro decorso naturale, in quanto rappresentano una risposta immunitaria dell'organismo.

Vivere e Gestione

Il periodo di recupero per un cane con parotite varia da cinque a dieci giorni. È essenziale seguire le indicazioni date dal veterinario, assicurandosi che l'animale assuma adeguate quantità di acqua e nutrimento. Se il cane mostra difficoltà nell'alimentazione, può essere utile proporre cibi morbidi o appositamente selezionati che siano facili da masticare e digerire.

Prima di amministrare qualsiasi farmaco antifebbrile di uso umano, è imperativo consultare il veterinario, in quanto alcuni possono risultare tossici per i cani.

Prevenzione

Il modo più efficace per prevenire un'infezione da Paramyxovirus nei cani è evitare il contatto con persone che sono note per essere infette dal virus della parotite. Sebbene il rischio di trasmissione interspecie sia basso, è sempre consigliabile esercitare prudenza, in particolare se nell'ambiente domestico vi è qualcuno che sta soffrendo di questa infezione virale.

In conclusione, la parotite è un esempio di come le malattie possano talvolta superare le barriere di specie. Tuttavia, con la giusta attenzione e prevenzione, è possibile proteggere i nostri compagni animali da queste rare ma potenziali minacce alla loro salute.