Che cos'è l'influenza canina (influenza canina)?
L'influenza canina, scientificamente nota come CIV (Canine Influenza Virus), è una patologia virale che interessa il sistema respiratorio dei nostri amici a quattro zampe. Nel corso dell'ultimo decennio, questa malattia ha guadagnato attenzione a causa del suo alto potenziale di diffusione e contagio tra i cani, indipendentemente da età e razza. Nonostante la sua vasta distribuzione, specialmente negli Stati Uniti, l'influenza canina non si traduce spesso in decessi e in molti casi non necessita neanche di assistenza veterinaria.
La malattia è causata da due ceppi virali principali: H3N8 e H3N2. Entrambi derivano da virus influenzali inizialmente specifici per altre specie, come uccelli ed equini, che hanno attraversato la barriera di specie per colpire anche i cani. Il ceppo H3N2 ha la particolarità di poter infettare anche i felini, ma fino ad oggi non vi sono evidenze che suggeriscano un possibile contagio agli esseri umani.
Sintomi dell'influenza canina nei cani
L'influenza canina si manifesta attraverso una serie di sintomi riconducibili a un'infezione respiratoria. I segnali più comuni includono:
- Tosse secca, persistente per settimane
- Febbre
- Secrezione nasale e oculare
- Starnuti
- Diminuzione dell'appetito
- Letargia o ridotta energia
In casi più gravi, il cane può sviluppare infezioni batteriche secondarie, febbri molto alte, e persino polmonite, che può rappresentare una minaccia per la sua vita.
Il virus si diffonde principalmente attraverso microgoccioline respiratorie, ma anche tramite oggetti contaminati come ciotole, giocattoli, guinzagli e indirettamente tramite contatto umano. La fase di contagiosità del cane infetto si estende per circa quattro settimane dall'inizio dei sintomi.
Cause dell'influenza canina nei cani
I virus H3N8 e H3N2 appartengono alla famiglia dei virus influenzali A, classificati in base a proteine specifiche, l'emoagglutinina (H) e la neuraminidasi (N). Originariamente confinati a una specie ospite, questi virus possono evolversi e infettare nuove specie. H3N8 fu identificato per la prima volta nei cavalli, e solo successivamente nei cani negli USA nel 2004. Il virus H3N2 emerse negli Stati Uniti nel 2015, con tracce che lo ricollegano agli uccelli asiatici.
Come i veterinari diagnosticano l'influenza canina nei cani
I sintomi dell'influenza canina possono facilmente essere confusi con altre infezioni respiratorie. Pertanto, è fondamentale sottoporre il cane a test specifici, come il pannello PCR, che ricerca il DNA virale tramite tamponi nasali, congiuntivi o faringei. Talvolta, si effettuano esami del sangue e radiografie toraciche per valutare le condizioni generali dell'animale e individuare eventuali polmoniti.
Trattamento dell'influenza canina nei cani
Il trattamento per l'influenza canina è prevalentemente di supporto e include riposo, idratazione e in ospedale può richiedere fluidi endovenosi e supporto nutrizionale. In presenza di infezioni batteriche secondarie, possono essere prescritti antibiotici quali clavamox o doxycycline.
Durante l'infezione, è vitale isolare il cane da altri animali per almeno 4 settimane, evitando luoghi di socializzazione come parchi, pensioni e toelette. Si raccomanda anche ai proprietari di evitare il contatto con altri cani e gatti.
Recupero e gestione dell'influenza canina nei cani
La maggior parte dei cani si riprende senza complicazioni. È fondamentale monitorare i sintomi e cercare assistenza veterinaria al primo segnale di malessere. Cani più giovani, anziani o immunocompromessi possono richiedere cure più intensive.
Per la prevenzione, esistono vaccini, come quelli prodotti da Nobivac e Zoetis, che possono essere somministrati ai cuccioli a partire dalle 7-8 settimane di età, con un richiamo dopo 3 settimane e successivamente su base annuale.
In conclusione, l'influenza canina rappresenta una sfida per la salute dei nostri cani, ma con il giusto approccio preventivo e terapeutico possiamo garantire loro benessere e una rapida guarigione.